Non c'è Nord senza Sud by Carlo Trigilia

Non c'è Nord senza Sud by Carlo Trigilia

autore:Carlo, Trigilia [Trigilia, Carlo]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Sociologia, Voci
ISBN: 9788815310217
editore: Societa editrice il Mulino Spa
pubblicato: 2012-10-14T22:00:00+00:00


Aiuti inefficienti: il dominio degli incentivi

Il dominio incontrastato degli incentivi alle singole imprese si è affermato molto presto. Dopo l’iniziale impegno – negli anni ’50 – nelle grandi opere infrastrutturali legate alle trasformazioni del settore agricolo, nel ventennio successivo sono stati promossi i poli industriali basati su grandi imprese dei settori pesanti. Come abbiamo ricordato nel capitolo precedente, il finanziamento di queste iniziative assorbì risorse non trascurabili che furono utilizzate per la crescita di attività in settori di base spesso fragili sotto il profilo imprenditoriale, specie nel petrolchimico [Scalfari e Turani 1975; Graziani e Del Monte 1973]. La configurazione degli incentivi rendeva conveniente investire in settori di base ad alta intensità di capitale – le cattedrali nel deserto – coprendo ampiamente l’elevata entità degli investimenti iniziali, ma gli effetti in termini di occupazione e di indotto furono molto modesti. Presto molte delle iniziative finanziate chiusero i battenti o passarono alla proprietà pubblica, spinta a intervenire dalla politica locale e nazionale per ragioni sociali.

Esauritasi l’esperienza della Cassa, nella seconda metà degli anni ’90 viene messa in campo una nuova politica di sviluppo per il Mezzogiorno, che fa seguito ad alcune sperimentazioni volontaristiche di patti territoriali promossi dal CNEL sotto la guida di Giuseppe De Rita. La nuova programmazione si pone l’obiettivo di stimolare la mobilitazione e la responsabilizzazione delle forze locali intorno a progetti di sviluppo integrati dei territori [Barca e Ciampi 1998]. Essa trae spunto dalle politiche regionali europee, ma anche da una riflessione sui caratteri del modello italiano e sui distretti, e dai nuovi studi sul Mezzogiorno che mettono in evidenza la diffusione anche in questo contesto di sistemi locali di piccole imprese. In pratica, vengono promossi, con un finanziamento complessivo, dei patti territoriali tra i soggetti pubblici e privati di una determinata area. Tali soggetti presentano un progetto di sviluppo del territorio, cofinanziato dalle forze locali, che è sottoposto a valutazione. L’idea di fondo è quella di promuovere la crescita del capitale sociale relazionale – cioè di forme di cooperazione efficace tra soggetti pubblici e privati – come strumento di sviluppo locale. La cooperazione dovrebbe infatti favorire la realizzazione di beni e servizi collettivi atti a sostenere la crescita di determinati settori produttivi a livello locale, che vengono anche incentivati con contributi alle aziende.

La nuova programmazione non è riducibile all’esperienza dei patti territoriali (peraltro minoritaria in termini di finanziamento[7]), perché molti sono stati gli strumenti messi in campo con la finalità di promuovere strategie di sviluppo territoriale. Essa ha suscitato molto interesse e molte speranze, ed è stata di fatto l’unica strategia di respiro per lo sviluppo del Sud dopo l’esperienza della prima Cassa per il Mezzogiorno. Anche in questo caso i risultati si sono però rivelati inferiori alle attese. I motivi sono diversi e complessi. Ma ciò che interessa qui sottolineare è che anche il tentativo della nuova programmazione ha dovuto sempre convivere con la preferenza di settori consistenti di tutto lo spettro politico – oltre che del mondo imprenditoriale e della cultura economica – per politiche



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